(Da Vinci Classics 2019)
È sempre interessante vedere come strumenti che vantano una tradizione antica – e prevalentemente legata a contesti religiosi – come l’organo, trovino posto nelle composizioni di un autore contemporaneo. Consapevole del fascino ma anche del rischio di questa sfida, Marco Nodari, compositore italiano classe 1969, decide saggiamente di porsi a metà strada tra tradizione e innovazione, facendo un ampio quanto personale utilizzo di armonie tonali e modali, variazioni su tema, elaborati intrecci polifonici. Il risultato è quanto mai felice e variegato: si passa da brani pervasi da un lirismo di arcana bellezza (Aria, 4 Invenzioni) ad altri attraversati da un motorismo ritmico inarrestabile ma in continua mutazione (Vertigo, Polychromy), passando per uno scoperto omaggio al Maestro riconosciuto della musica classica per organo, vale a dire J.S. Bach. In taluni casi (Epigraph) il Nostro perviene a esiti introspettivi e drammatici, caratterizzati da un intenso cromatismo. L’ultimo brano in programma, The Lord Is My Shepherd, vede, a fianco dell’organo – suonato alternativamente, nelle composizioni qui eseguite, da Simone Vebber, Svetla Tsvetkova, Leonardo Carrieri – la voce del soprano Joanna Klisowska, che intona una melodia sillabica che, passando per abbellimenti, modulazioni armoniche e dialoghi contrappuntistici, ci conduce al termine di un Cd davvero affascinante.